Tunisia. La giovane blogger che controlla i politici

Ventotto anni, una storia di attivismo alle spalle e una grande passione per il suo paese. E’ Amira Yahiauoi, cofondatrice e presidente di al-Bawsala, un’ organizzazione no-profit che si occupa di promozione della democrazia. Nel 2012, Arabian Business l’ha eletta la tunisina più influente nel mondo arabo e il barometro e-diplomacy di AFP (Agence France Press) l’ha inscritta fra le cinque personalità più influenti in rete.

Figlia del giudice ribelle Mokhtar Yahiaoui, è nata e cresciuta in una famiglia di oppositori alla dittatura di Ben Ali. Suo un cugino – Zuhair –  fu tra i primi cyber-dissidenti del paese, arrestato nel 2005 e  morto in carcere a causa delle torture subite.

Amira ha vissuto in esilio forzato a Parigi per quattro anni, studiando matematica e non abbandonando mai la lotta politica. Poi, con la caduta del regime, è finalmente potuta tornare in Tunisia e da allora è una delle giovani voci che animano la transizione democratica nel paese.

Prima blogger, poi candidata alle elezioni in una lista indipendente, nell’ottobre del 2011 ha fondato la ong al-Bawsala (“Bussola”) con un gruppo di giovani attivisti.

L’obiettivo?  Avvicinare i cittadini alla politica.

IL PROGETTO MARSAD.TN

Fra i progetti di questa organizzazione spicca Marsad.tn, un vero e proprio osservatorio sui lavori dell’Assemblea nazionale costituente, che immagazzina tutti i dati raccolti su una piattaforma virtuale accessibile gratuitamente.

Nonostante Amira fosse inizialmente reticente all’idea di diffondere l’informazione attraverso un sito Web – in considerazione dell’elevato analfabetismo digitale nelle campagne – l’esperimento è invece risultato vincente, anche grazie alla popolarità televisiva che la giovane attivista ha acquisito nel periodo post-Ben Ali.

Su albawsala.com, i cittadini possono saperne di più sui 217 deputati dell’Assemblea costituente (biografie e contatti inclusi), rimanendo aggiornati su tutte le attività politiche che si svolgono all’interno di questo organo.

Infatti, attraverso un monitoraggio quotidiano, l’equipe guidata da Amira ‘registra’ tutte le proposte e sessioni di voto, con un occhio di riguardo al tema della partecipazione in aula.

“Adesso molti degli eletti cercano di giustificare la loro assenza. Ma il nostro obiettivo non è sorvegliarli, come se fossimo la direzione di una scuola, Quello che davvero ci rende preoccupati è che certe votazioni non sono ‘rappresentative’, perché si svolgono senza che la maggioranza dei deputati sia presente […]. E’ per questo che rendiamo note le assenze, affinché quando si vota per articoli cruciali della Costituzione, tutti i membri siano in aula. Questa campagna contro l’assenteismo è necessaria per generare un cambio di mentalità”, ha dichiarato l’attivista ai microfoni di Nawaat.

Fra le altre informazioni che il sito offre, l’accesso a una serie di file e registrazioni che documentano i lavori delle commissioni, una bozza ‘aggiornata’ della futura Costituzione e una rassegna stampa quotidiana sulle attività dell’Assemblea.

This article has been originally published by: Osservatorio Iraq – Medioriente e Nordafrica

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